il Vangelo ci presenta tre parabole sulla misericordia divina: quella del figlio prodigo, della pecora smarrita e della moneta perduta. Gesù dice:
“Vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione”.
Ascoltiamo una breve riflessione di don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio Diocesano missionario “Redemptoris Mater” di Roma:
Il Signore oggi ci dona una parola che rivela la divina misericordia e la gioia che l’accompagna. I pubblicani e i peccatori accorrono a Gesù, ma chi presume di essere giusto, perché compie la Legge, pur avendone perso il cuore, la misericordia, appunto, non capisce e grida allo scandalo. “Gesù accoglie i peccatori e mangia con loro”. In Israele sedere a tavola con i peccatori è farsi uno di loro. La risposta di Gesù rivela il cuore di Dio. Il Padre sa che, lontano da Lui, nessuna gioia è vera, ed anche quella parvenza di letizia di cui ci si ammanta, sa più di fuga, con il sorriso amaro di ciò che finisce presto e male. Per questo, nella parabola della pecora perduta, il pastore lascia le 99 incustodite nel deserto e si mette alla ricerca di quella smarrita e quando la ritrova, “pieno di gioia, se la carica sulle spalle” e invita gli amici a fare festa. Se questo fa un semplice pastore, cosa non farà il “Pastore grande delle pecore”, Dio, per la “sua pecora” smarrita: ogni donna e uomo che soffre, ogni donna e uomo solo. Proprio perché smarrito, diventa “suo”: che tenerezza in questo “suo”! È davvero la domenica della gioia divina, a cui partecipano anche gli angeli: “Io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte “. E tu, vescovo, presbitero, o cristiano che sia, perché aspetti che la pecora ritorni da sola? Non ce la fa: aveva sete e cercando l’acqua di pozzanghera in pozzanghera è caduta nel precipizio! Perché non scendi tu da lei, non te la metti sulle spalle, e la riporti al divino banchetto, la festa preparata apposta per lei?
Testo proveniente dalla pagina http://it.radiovaticana.va/news/2013/09/14/il_commento_di_don_ezechiele_pasotti_al_vangelo_della_domenica/it1-728139
del sito Radio Vaticana
Ricordo un giovane sacerdote del Vaticano che nel 1987 accompagnava Papa Giovanni Paolo Secondo e il Card sodano presso la caserma dove prestavo servizio a Roma, era il nostro primo incontro,era lui che faceva le domande.
Doveva trattarsi di una persona di fiducia visto che accompagnava il Papa durante queste delicate questioni.
Persona ben vestita di giovane età,intorno ai trenta, perfetto in tutto,non aveva un capello fuori posto, come vi dicevo mi rivolgeva delle domande su incarico del papa.
Ma alle domande,una volta sentito le mie risposte,esponeva cio’ che aveva fatto nella sua vita,come per vantarsene,rimanevo letteralmente umiliato del nulla che avevo fatto su ciò che lui indicava avere un valore.
Lo affermava con molta vanità ciò che aveva fatto,dalle sue parole trapelava in modo vistoso, sono rimasto meravigliato da come minuziosamente teneva la contabilità delle ore che passava in oratorio e in altri posti ,li dove totalizzava ciò che per lui aveva un grande valore, tale da ritenersi ingiustamente retribuito in vista di chi secondo loro DIO aveva scelto per far sentire la sua voce nel mondo.
Mi chiedo se quell’uomo,alla luce dei valori amati da DIO, è coscientemente consapevole dei valori che coltiva e di quelli che ignora in virtu’ delle proprie azioni e cio’ che realmente serba nel cuore.
“ Imitate Cristo nella vostra vita sacerdotale ,Siate miti e umili di cuore e avrete un tesoro nel regno dei cieli”.
Alla luce del vangelo secondo il figlio di DIO ci sarà allegria nel regno dei cieli nel tempo avvenire, alla luce dei fatti che ho constatato in questa e in altre occasioni, mi domando chi ,nella chiesa e fuori dalla chiesa,non abbia qualcosa da rivedere nel proprio modo di vivere la vita ,non si tratta di uno ma di tutti gli esseri umani che hanno bisogno di conversione per riempire la vita dai giusti valori,i migliori,che DIO ha creato e voluto per la vita di ogni singola persona.
E’ DIO,nel figlio Gesù, che ne ha dato una grande traccia su’ ciò che è veramente importante per il regno dei cieli,quindi il primo passa della conversione è “credere”, credere in DIO, il secondo è l’agire,l’agire per “compiere le azioni in virtu’ dei valori voluti da DIO.
E’ sul compiuto che si acquisisce un titolo,un valore,un riconoscimento,nei cieli le chiacchiere non incantano nessuno,e qui da noi non convincono seriamente nessuno senza dare l’esempio.
La missione di un buon apostolo,di un sacerdote è quella di guidare le persone sulle vie di DIO,in modo efficace e concreto con tutti i mezzi che DIO gli mette a disposizione,per un simile scopo ogni via cristiana è percorribile pur di essere una sola cosa con DIO.
La chiesa ,nelle varie comunità,si impegna molto nell’assistenzialismo ,agli anziani ,ai malati negli ospedali , quasi come fosse la ragione della sua esistenza .E’ cosa buona farlo verso i bisognosi come per tutti per il regno dei cieli e il bene dell’umanità, indubbiamente, ma è qualcosa di più grande il spendersi per la conversione delle persone in esempio del figlio di DIO,guarendo lo spirito delle persone dalla cecità per la vita futura nel regno dei cieli, in verità l’uomo assume un compito speciale da Figlio,e tale viene riconosciuto nei cieli.
Adoperatevi per questo con ogni mezzo,per la salvezza di quelli che sapete essere vostri fratelli, fatelo con tutto quanto DIO ha messo a vostra disposizione per la pace e la fraternità di tutti gli esseri umani, mostrate la recente opera di DIO per renderlo presente nella persona che dai cieli ha mandato, bisogna che la gente sappia che il regno dei cieli è una sola cosa con il mondo terreno e la nostra patria futura in cui ognuno sarà accolto.
Pace e Amore.