PAPA
Oggi comincia un nuovo anno liturgico, l’Avvento. Questo tempo – ha detto Francesco – è “un incessante richiamo alla speranza”. “Ci ricorda che Dio è presente nella storia per condurla al suo fine ultimo, per condurla alla sua pienezza che è il Signore, il Signore Gesù Cristo”
Questo tempo in particolare modo ci insegna molto su Dio,è lui in persona che ha modellato la storia che siamo vivendo inserendosi nella via tracciata dalla chiesa, questa realtà non è voluta da chi ha delegato a fare le sue veci nel governare ,ma è opera sua ,è il tempo di Dio questo, Quel che l’umanità vive e vivrà nell oggi viene da Dio.
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Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
“Per un cristiano la cosa più importante è l’incontro continuo con il Signore”. Gesù bussa ogni giorno “alla porta del nostro cuore”. Lo ha sottolineato il Pontefice all’Angelus esortando a sentire “nel cuore quando il Signore bussa”. Francesco ha ricordato che “l’odierna liturgia ci invita a vivere il primo ‘tempo forte’ dell’anno liturgico, l’Avvento, che prepara al Natale, come tempo di attesa e di speranza”:
Il nostro Dio è un Dio-che-viene – non dimenticatevi questo: Dio è un Dio che viene, continuamente viene – : Egli non delude la nostra attesa! Mai delude il Signore. Ci farà aspettare forse, ci farà aspettare qualche momento nel buio per far maturare la nostra speranza, ma mai delude. Il Signore sempre viene, sempre è accanto a noi. Alle volte non si fa vedere, ma sempre viene. È venuto in un preciso momento storico e si è fatto uomo per prendere su di sé i nostri peccati – la festività del Natale commemora questa prima venuta di Gesù nel momento storico – ; verrà alla fine dei tempi come giudice universale; e viene anche una terza volta, in una terza modalità: viene ogni giorno a visitare il suo popolo, a visitare ogni uomo e donna che lo accoglie nella Parola, nei Sacramenti, nei fratelli e nelle sorelle.
Certo , l’idea di mandarmi nella chiesa Tra voi è stata un qualcosa che Dio ha visto subito positivamente, Li però ancora non aveva visto e valutato tutte le idee che la chiesa portava avanti, il quadro subito dopo risultava essere scoraggiante ai suoi occhi, direi incompatibile con quello che avrebbe voluto fare, ma agli inizi ha preso questo quasi come una sfida per andare avanti per la sua strada senza tener conto della via che la chiesa stava percorrendo,possibile che non tengono conto di chi ho mandato nel mondo ha pensato?
Il coraggio nasce dalla speranza
“La vita – ha affermato il Pontefice – è fatta di alti e bassi, di luci e ombre”. “Ognuno di noi sperimenta momenti di delusione, di insuccesso e di smarrimento”.
Inoltre, la situazione che stiamo vivendo, segnata dalla pandemia, genera in molti preoccupazione, paura e sconforto; si corre il rischio di cadere nel pessimismo, il rischio di cadere in quella chiusura e nell’apatia. Come dobbiamo reagire di fronte a tutto ciò? Ce lo suggerisce il Salmo di oggi: ‘L’anima nostra attende il Signore: egli è nostro aiuto e nostro scudo. È in lui che gioisce il nostro cuore’. Cioè l’anima in attesa, un’attesa fiduciosa del Signore fa trovare conforto e coraggio nei momenti bui dell’esistenza. E da cosa nasce questo coraggio e questa scommessa fiduciosa? Da dove nasce? Nasce dalla speranza. E la speranza non delude, quella virtù che ci porta avanti guardando all’incontro con il Signore.
Preoccupazioni,quali preoccupazioni? Un buon Credente deve saper vivere e vedere la vita con occhi di Dio,questa valutazione ha origini mondane e non divine, avete mai visto un figlio preoccupato quanto sa di essere in braccio a suo padre? E perché allora siete preoccupati,non. Dovreste esserlo minimamente sapendo che è voluto da Dio.
Ricordo quella volta che per farmi collaborare in quello che stava facendo tra i tanti virus che mi ha messo sotto gli occhi mi ha chiesto di sceglierne uno, è così ho fatto, poi intanto che lo tenevo in mano mi ha spiegato un po’ i loro effetti uno per uno,alla fine pensandoci un po’ sopra ha deciso di sostituire quello che avevo scelto con questo che avete avuto modo di conoscere,aggiungendo che questo sarebbe stato più leggero e prevalentemente avrebbe colpito per lo più le persone di buona età.Nell’ottica di Dio la vita terrena è una sorta di leva obbligatoria nel cui tempo la persona cresce e si valorifica ai suoi occhi, chi prende questo virus può considerare il fatto una sorta di concedo anticipato, un dono di Dio se vogliamo di cui certamente nella vita spirituale usufrirete. L’uomo è fatto per la vita spirituale e non per vivere eternamente in questo mondo,Dio non rovina la vita, ma valorifica e guida l’uomo alla sua destinazione ultima della vita in cui è chiamato a vivere.
Dio ci tende sempre la mano
La speranza, ha detto infine il Papa, scandisce questo tempo dell’anno liturgico che prepara al Natale:
L’Avvento è un incessante richiamo alla speranza: ci ricorda che Dio è presente nella storia per condurla al suo fine ultimo, per condurla alla sua pienezza, che è il Signore, il Signore Gesù Cristo. Dio è presente nella storia dell’umanità, è il ‘Dio con noi’, Dio non è lontano, sempre è con noi, al punto che tante volte bussa alle porte del nostro cuore. Dio cammina al nostro fianco per sostenerci. Il Signore non ci abbandona; ci accompagna nelle nostre vicende esistenziali per aiutarci a scoprire il senso del cammino, il significato del quotidiano, per infonderci coraggio nelle prove e nel dolore. In mezzo alle tempeste della vita, Dio ci tende sempre la mano e ci libera dalle minacce.
Nel libro del Deuteronomio – ha ricordato Francesco – c’è un passo molto bello, che il profeta dice al popolo: “Pensate quale popolo ha i suoi dei vicini con loro come tu hai vicino me?”. “Nessuno, soltanto noi abbiamo questa grazia di avere Dio vicino a noi”. Il Papa ha auspicato infine che “Maria Santissima, donna dell’attesa, accompagni i nostri passi in questo nuovo anno liturgico che iniziamo, e ci aiuti a realizzare il compito dei discepoli di Gesù indicato dall’apostolo Pietro: rendere ragione della speranza che è in noi”.
Certo ,in questo tempo Dio si e reso estremamente visibile a voi, da questo punto di vista e da considerare una grazie anche questa pandemia, Oltre a mostrarvi il suo volto con la mia persona vi mostra essenzialmente due cose, la sua mano e il suo raggio di azione.
Le parole del Papa nel dopo Angelus
Dopo la preghiera dell’Angelus, il Papa ha espresso nuovamente la sua vicinanza alle popolazioni dell’America centrale colpite da forti uragani. Francesco ha poi salutato quanti “in numero assai limitato per la restrizione del Covid sono venuti a Roma in occasione della creazione dei nuovi cardinali avvenuta ieri pomeriggio”. “Preghiamo – ha detto – per i 13 nuovi membri del collegio cardinalizio”. Il Pontefice ha esortato a cercare di “ricavare del bene anche dalla situazione difficile che la pandemia ci impone”. Tre cose, ha affermato infine il Pontefice, ci aiuteranno tanto: “maggiore sobrietà, attenzione discreta e rispettosa ai vicini che possono avere bisogno e poi, tanto importante, qualche momento di preghiera fatto in famiglia con semplicità”.
Fare esperienza di Dio è importante nella vita,soprattutto per crescere, ma Ho capito che non necessariamente è necessario cadere così in basso per poi sperare di afferrare la mano di Dio che vi salva, non è un caso che Dio per mezzo di suo figlio abbia voluto insegnare la via dell’amore che il Vangelo insegna,per essere precisi Credo sia un suggerimento dato da quell’intelligenza creatrice di cui Dio dispone e che interpella quando necessario, secondo quanto mi ha insegnato Dio sa tutto sulla creazione e su i suoi governanti e da sempre la risposta che alla lunga si dimostra appagante per la vita secondo Dio, certamente quella via e‘ la più sicura che una persona possa percorrere, per questo le vie di Dio sono sicure, perché sono pensate e provate da una intelligenza posta molto in alto che tiene conto di molti fattori che se trascurati possono far mancare l’obbiettivo per come lo si era pensato .
Con tutta la buona volontà di Dio di far bene è questo che si rischia Quanto poco nel percorre vie che il Vangelo non insegna e che Dio non ha mai pensato di far percorrere al suo popolo.
Pace e amore