Ed Ella concepì per opera dello Spirito Santo.

 

E il verbo si è fatto carne.

E venne ad abitare in mezzo a noi.

 

foto di Publio Laezza.

th9_thumb13Concepì per opera dello Spirito Santo. E’ un mistero che posso svelare questo,in che modo Maria è rimasta incinta per opera dello Spirito Santo?

Credo abbia usato le stesse modalità che ha usato per la mia nascita,e esatto affermare questo in funzione della regola che usano per le nascite dei bambini nel nostro mondo.

Della mia nascita ricordo tutto perfettamente, ho letteralmente registrato tutto,il luogo in cui mi trovavo,gli strumenti,e la persona che vi lavorava,dovrebbe essere lui lo spirito santo di cui parlano le scritture,posso dire che sono stato reso partecipe da lui dal momento in cui la mia anima è stata rimodellata per vivere la vita che DIO ha pensato per me,e non è stato certo un caso,ma una volontà di DIO che spiega i lati bui della scrittura.

Ricordo di essere rimasto un bel po’ in quel luogo,le prime spiegazioni le ho ricevute da lui,mi diceva che avrei dovuto svolgere un particolare compito nel mondo,e per questo il mio percorso sarebbe dovuto cominciare in un modo del tutto particolare.Ce’ stato un momento che mi ha anche lasciato da solo, subito dopo,quando è ritornato, si è adoperato per mandarmi nel grembo di mia madre.

Penso che era andato ad informarsi sul luogo e sulle persone dove si sarebbe dovuta svolgere la mia vita e la mia missione.

Ecco,da quel che ho visto ho capito che le persone mettono al mondo i bambini con la partecipazione di DIO. Questo avviene nella massa con  strumenti adatti a monitorare le persone pronte per ricevere un figlio,e gli viene cosi donato.

Nel mio caso lo Spirito santo si è adoperato personalmente per spedirmi nel grembo di una specifica persona, usando altri strumenti, secondo la volontà di DIO.

Dal luogo in cui mi trovavo siamo passati su un veicolo ,sembrava muoversi, li vi era uno schermo in cui si intravedevano piccole icone, alcuni delle quali erano in rosso.Mi spiegava che Quelle erano le donne che erano pronte a ricevere un figlio in una determinata zona , ed è li che avrebbe provveduto a mandarmi,in una di quelle donne che già sapeva essere dei contadini.

Ecco, da li mi ha letteralmente inserito in uno strumento per spedirmi,ricordo anche del passaggio quasi fulmineo, e del mio dormire nel grembo di mia madre,fino al vedere una grande luce attraverso i miei occhi.Ero appena nato in questo mondo per venire a raccontare a voi le cose del regno dei cieli.

Pace e Amore.

Cardinale Tarcisio Bertone, intervista al “Cittadino” di Genova e a “Teleradiopace” di Chiavari

 

Postato il 2015-11-27 da CLANC nella categoria Cultura.

Cardinale Bertone, Segretario di Stato emerito: “… ho presenti tutti, specialmente nella preghiera quotidiana, nella quale ricordo i Vescovi che mi hanno preceduto e i sacerdoti vivi e defunti, insieme alla necessità di tante famiglie. Le perfette celebrazioni liturgiche nella Cattedrale, i pellegrinaggi mensili al Santuario della Madonna della Guardia, le processioni nella città, gli incontri con le Confraternite, gli incontri negli Ospedali (cito in modo speciale il Gaslini e il Galliera, che hanno un rapporto, oltre che affettivo, istituzionale con l’Arcivescovo di Genova), gli incontri con le fabbriche preparati dai valorosi Cappellani del lavoro…”

Tarcisio Bertone - Vatican Insider

DON GRILLI
Buon giorno, Eminenza,
innanzitutto la ringraziamo per questa intervista che concede a Il Cittadino, settimanale cattolico di Genova e a Teleradiopace di Chiavari. E’ di questi giorni l’inizio di una sinergia tra Il Cittadino – che produce anche dei servizi televisivi – e Teleradiopace di Chiavari, emittente che trasmette i nostri servizi anche sul territorio genovese. A novembre Il Cittadino, che sappiamo Lei riceve e legge, compie 40 anni. Ci fa piacere ricordarLe come sia stato Lei, negli anni in cui era Arcivescovo di Genova, a riconsegnare al settimanale il glorioso nome de Il Cittadino che per oltre cent’anni era stato il quotidiano dei cattolici genovesi…

CARDINALE BERTONE
Sono lieto di unirmi nei festeggiamenti del 40° del settimanale “Il Cittadino” che è stato fondato dal sempre ricordato Cardinale Siri e che è stato testimone di tante battaglie per la custodia della fede, per la tutela dei diritti e l’efficace azione sociale dei cattolici genovesi.
Proprio in relazione alla sua gloriosa storia, ho voluto riprendere l’antica denominazione per farne un punto di riferimento esplicito ai cittadini di Genova, come racconto delle loro vicende liete e tristi e come stimolo a realizzare con fedeltà i progetti pastorali che via via si andavano affermando.

DON GRILLI
Genova ha sempre voluto bene ai suoi Vescovi e non l’ha dimenticata. In un’intervista che aveva rilasciato a Il Cittadino nei giorni del suo commiato aveva affermato che le saremmo sempre rimasti nel cuore. Sono passati da allora quasi dieci anni. Quale ricordo serba della Chiesa e della città?

CARDINALE BERTONE
Devo confessare che ho rivisto tante volte la cronaca dei brevi anni della mia permanenza a Genova ed ho potuto così rivivere gli incontri con le parrocchie, con le comunità religiose, con le associazioni laicali, con i giovani, con le forze del lavoro, le autorità civili e con gli sportivi. Ho davanti a me la galleria di tanti volti, di tante persone buone che si sono prodigate per il bene della città e della Diocesi. Ho presenti tutti, specialmente nella preghiera quotidiana, nella quale ricordo i Vescovi che mi hanno preceduto e i sacerdoti vivi e defunti, insieme alla necessità di tante famiglie. Le perfette celebrazioni liturgiche nella Cattedrale, i pellegrinaggi mensili al Santuario della Madonna della Guardia, le processioni nella città, gli incontri con le Confraternite, gli incontri negli Ospedali (cito in modo speciale il Gaslini e il Galliera, che hanno un rapporto, oltre che affettivo, istituzionale con l’Arcivescovo di Genova), gli incontri con le fabbriche preparati dai valorosi Cappellani del lavoro…
C’è poi una iniziativa che ho promosso e che continua lietamente ogni anno, cioè il pellegrinaggio dei cresimandi a Roma, con la preghiera nei Giardini Vaticani davanti alla Grotta di Lourdes, e con l’appuntamento dell’Angelus del Papa in Piazza San Pietro.
Tutto ciò ha lasciato una traccia indelebile nella mia memoria e nel mio cuore. Non manco di seguire ancora il cammino delle due squadre di calcio della città: il Genoa e la Sampdoria.
Sono rimasto toccato quando c’è stata l’alluvione a Genova che purtroppo ha lasciato delle ferite non ancora risolte e in qualche modo ho voluto rendermi vicino con un contributo per le famiglie più colpite.

DON GRILLI
Ogni anno Il Cittadino offre ai suoi abbonati un’agenda, come segno di amicizia e gratitudine. Ci pregiamo in questa circostanza di consegnarne una copia anche a Lei. L’Agenda porta il titolo “Genova nella storia dei suoi Vescovi”, tra i quali c’è naturalmente sunteggiata anche la sua biografia…

CARDINALE BERTONE
La pubblicazione dell’Agenda, direi così “tematica”, è diventata una tradizione del Cittadino e credo che sia un dono molto gradito. Ho ancora con me l’Agenda del 2015 sulle Confraternite di Liguria e sono grato per il dono dell’Agenda 2016 con la storia del Vescovi di Genova.
Potrò così rivivere le tappe di sviluppo della nostra comunità credente e ringraziare Dio per il dono di tanti esimi Pastori. Ringrazio anche per la presentazione della mia biografia che offrirà alla popolazione un ricordo visivo del loro precedente Arcivescovo.

DON GRILLI
Dal 2002 al 2006 è stato anche Presidente della Conferenza Episcopale Ligure. Pensiamo che anche i Vescovi e le Chiese che sono in Liguria le siano rimasti nel cuore, ma in particolare i sacerdoti genovesi, dodici dei quali oggi sono Vescovi e tra loro tre sono Cardinali… I volti dei sacerdoti genovesi li può rivedere nell’annuario che Le consegniamo…

CARDINALE BERTONE
L’Arcivescovo di Genova normalmente è eletto Presidente della Conferenza Episcopale Ligure e per le misure di questa Circoscrizione ecclesiastica è facile per lui accogliere gli inviti di partecipare alle manifestazioni più significative, pensiamo ad esempio agli anniversari delle apparizioni della Madonna o della dedicazione dei Santuari, ad esempio Arma di Taggia, Montallegro, Tortona, Savona…
E quindi è facile percorrere i capoluoghi da La Spezia, Chiavari fino a Ventimiglia San Remo.
Però vi ringrazio in maniera speciale dell’Annuario aggiornato dei Sacerdoti, sia diocesani, sia religiosi. Rivedrò volentieri i loro volti e per ognuno avrò un ricordo e una preghiera speciale.

DON GRILLI
Vogliamo pensare che i suoi “anni genovesi” siano stati “anni impegnativi ma sereni”, se confrontati con le fatiche, i problemi, che – insieme alle gioie – ha sperimentato a Roma con il gravoso incarico di Segretario di Stato…

CARDINALE BERTONE
E’ vero! Il lavoro pastorale a Genova è stato intenso e i miei segretari sanno qualcosa delle scorribande tra una parrocchia e l’altra, tra un appuntamento e l’altro, tra una celebrazione e un incontro con le autorità civili, o una adorazione notturna, o la recita serale del rosario…
Non posso dimenticare l’anno della visita personale a tutti i Sacerdoti e ai loro cari, con il famoso “maggiolino” guidato da Monsignor Di Gregorio.
Però non c’è dubbio che il lavoro di Segretario di Stato apre lo sguardo e la dedizione ai problemi di tutto il mondo, alle Chiese di tutto il mondo, soprattutto alle situazioni di conflitto nei vari Paesi e ai punti cruciali ove l’impegno della Chiesa per la pace e per la riconciliazione è più attivo e più appassionato.
Sia nei contatti personali, come ad esempio le visite di stato in Vaticano, sia nei miei viaggi pastorali, o accompagnando i Papi nei viaggi apostolici, ho potuto constatare da vicino le necessità, le attese, la riconoscenza per l’opera della Chiesa in tutte le sue componenti distribuite geograficamente sulla faccia della terra.
Si può immaginare come tutto ciò influisca sulle preoccupazioni e sulle intenzioni di preghiera di una persona.

th9_thumb13 E’ bello ricordare i bei tempi ,non sono ancora questi ma ci stiamo avvicinando, ci sono stati e  ritorneranno ,questo è certo, più di tutti è stato quest’uomo a parlarmene.

Il compromesso che avete accettato  per affrontare questo tempo  in verità si è rivelato non adatto al Cristiano,all’uomo di Chiesa, ci sono valori che non si possono mettere da parte senza perdere l’identità Cristiana,si diventa cosi facendo ipocriti per forza,la sofferenza è tutto ciò che ne deriva è quindi inevitabile e difficile da gestire per un uomo che ha radicati nel cuore i valori del Cristiano.E’ un incubo ciò che si è avverato,da ciò bisogna svegliarsi,le persone amate sono presenti ma sembrano non essere le stesse.

  In questi tempi,comunque,la mia presenza è servita a dare forza alla speranza,o meglio,a renderla viva e presente tra voi la speranza, in attesa di arrivare al tempo del riscatto,in cui tutto dovrebbe ritornare alla normalità,nell’agire del buon cristiano quindi.

L’agire di DIO, nell’ultimo suo intervento, era mirato a stringere il tempo che stiamo vivendo per dare più spazio alla speranza viva e presente tra voi,fin dal primo momento DIO ha esternato dissenso alla realtà che abbiamo vissuto,proprio perché’ , anche a vostro riguardo,avrebbe voluto preservarvi da quella ipocrisia che in questi anni ha delegittimato l’aspetto Cristiano nella vostra vita,e anche come Chiesa e del tutto discutibile questo agire in funzione del ruolo e del potere dato all’unità ecclesiale  in questo mondo.

Vi sia di conforto l’amore che DIO continua a riversare nel mio cuore e che dono come posso alle persone che conosco essere state provate da questa esperienza,questo tempo non è riuscito a spegnere la fiamma che avete acceso, DIO vi darà modo e occasione di mettere la lampada al suo posto.

Pace e Amore.

I consigli di Papa Benedetto.

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Quando Padre Lombardo a suo tempo spiegava le mie intenzioni di oggi a Papa Benedetto, in funzione alla volontà di DIO che presto sarà svelata, lui avrebbe voluto aiutarmi consigliandomi,mi diceva che non potendo interloquire direttamente  avrebbe sottolineato pensieri importanti che mi sarebbero stati di aiuto per convincere  quel qualcuno che non vuole decidersi.

Credo che i  saggi consigli di Papa Benedetto sono del tutto inutili nel nostro caso, per quanto validi ed efficaci questi dovrebbero servire a far entrare” un  cammello attraverso la cruna di un ago”.

E’ inutile ogni tentativo quindi,nel cuore dell’uomo non è presente quell’amore secondo DIO,parlo a cuori corrotti che non sono in sintonia con DIO,e di nulla vogliono privarsi di effimero per accogliere la sua volontà che gli garantirebbe quei tesori nei cieli di cui il figlio di DIO ci ha parlato nel vangelo.

Papa Benedetto,in funzione del risultato ottenuto e della condizione in cui  sarei venuto a trovarmi nell’ora in cui avrebbero potuto accogliere, per ultimo mi ha consigliato di non ascoltare queste persone che altro non hanno saputo dire che la loro ipocrisia a DIO, lasciar perdere nell’attesa di ricevere il mandato per loro, perché’ prima sarei riuscito solo soffrire inutilmente, e questo avrebbe compromesso la mia volontà, di questo mi sono sempre ricordato.

Tuttavia ho voluto seguire comunque cercando di non entrare in quel vortice che mi era stato annunciato ,ho  insistito nel limite del mio possibile,facendo il mio possibile  anche nella certezza dell’insuccesso.

Riconosco che la cosa mi ha ferito come era stato annunciato dagli Angeli e da Papa Benedetto,ma ho fatto questo nella piena consapevolezza,e cerco di mettere da parte ogni cosa che ho maturato  per non compromettere quel dopo che è stato dato al gruppo ecclesiale,nella certezza che tutto e compiuto sotto l’occhio vigile di DIO, e che presto o tardi saprà dove e come porre rimedio.

Il mio è stato un modo come un altro di essere dono  per quella gente secondo il pensiero di DIO, esercitando il potere che mi ha concesso in questo mondo,lo stesso  che ha avuto suo figlio e che è stato riconosciuto tale solo dopo la sua resurrezione.

Pace e Amore.

Nelle viscere dell’amore.

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th9_thumb13L’amore è fatto di sentimento, di responsabilità, ma soprattutto  di senso del dovere cristiano che ognuno di noi sente per l’altro,per la Chiesa e per il prossimo.Quest’ultimo soprattutto viene come  nutrito da DIO,per essere vicino all’altro,per essere  con l’altro nel fare la sua volontà.

Questo amore  lo si interiorizza  attraverso l’esercizio prolungato delle virtù cristiane  dell’abbandono alla Provvidenza, della preghiera,della fiducia e  della purezza delle intenzioni che esterniamo al cospetto di DIO,è questo l’amore che cerco, questo è l’amore che  desidera DIO da voi e che con questo fare non avete ancora esternato , ciò che  in verità ancora non ho visto e che continuo a non vedere .

E’ nel vangelo l’amore di cui parlo, lo insegna la madre di DIO,dovrebbe essere essa la sua unica guida in virtu’ del ruolo che è stata chiamata a svolgere. Ignorarla per mettersi alla sequela di persone che dimostrano di non essere meno di quei “mercanti del tempio” che il figlio di DIO ha cacciato via in malo modo , significa non percorrere la via giusta ,si rischia cosi di non entrare per la” porta stretta” e perdere il ruolo che DIO aveva pensato per voi, di non adoperarsi secondo il cuore di DIO ma in un modo che non è utile a nessuno,privando così,quanto poco, l’intera comunità di ciò che DIO era desideroso di donarvi .

 

Pace a amore.

L’Isis pubblica online la lista dei suoi obiettivi.

I condannati a morte: "Chi presto ammazzeremo"

 

th9_thumb13Presto gli faremo avere anche la nostra.

Che il campo della rivelazione sia quello di oggi lo avevo capito già da tempo, solo le date mi sono state nascoste,credo si tratta di mesi ormai se non di giorni,arrivare a questo punto è stata letteralmente una stretta volontà d DIO visto come sono andate le cose,ve ne parlo ancora più dettagliatamente.

Ricordo di una  volta che ci siamo adoperati per “fabbricare le prove per la rivelazione”, lo abbiamo fatto proprio nei luoghi dove gli Angeli si sono adoperati per fermare i terroristi, in più luoghi,tutti lontani dalla nostra terra.Quella volta  stavano attenti a non lasciarmi leggere la data nel regno dei cieli,  in un attrezzo dove la si poteva leggere,somigliante a un combinatore numerico simile a quello di una vecchia cassaforte, fisso nella porta attraverso cui si poteva accedere in un determinato luogo in un tempo diverso da quello in cui ci trovavamo in quel momento.

Sono cose del regno dei cieli che per gli umani forse ,anche se istruiti delle cose di DIO,non sono cose facili da comprendere,sono letteralmente strumenti del regno dei cieli ,ma ritorniamo a noi,fidatevi della mia parola.

Come vi dicevo prima abbiamo fabbricato prove per la rivelazione.

Che tipo di prove potreste domandarmi.

Erano prove persuasive,che non lasciavano alcun dubbio sulla mia provenienza.

In un luogo eravamo in un grande albergo,dove sono stato invitato a uscire dalla stanza in cui ci trovavamo per farmi riprendere dalle telecamere poste lungo il corridoio per la sorveglianza,e cosi ho fatto.

La stanza era stata usata da terroristi,e gli angeli  presto sapevano che sarebbe stata controllata ,soprattutto chi era entrato e uscito da quella stanza per mezzo delle telecamere.

Sono entrato e uscito più volte attraversando la porta chiusa,ma anche il muro, la telecamera mi ha inquadrato bene ma soprattutto ha inquadrato il fatto che la mia immagine spariva nel muro che in quel momento attraversavo per accedere alla stanza.

Anche loro dopo hanno fatto lo stesso,per lo scopo di farci riconoscere.

I un’altra occasione ,oltre a farci riprendere dalle telecamere, abbiamo addirittura fatto un testimone,sempre in luoghi dove si sono adoperati per fermare i terroristi.Si tratta di una Donna di una età di circa sessanta anni.

Noi eravamo in quattro,e ci siamo presentati tutti,con nome e cognome,abbiamo raccontato alla donna il motivo della nostra presenza li,e soprattutto il fatto che eravamo Angeli,poteva toccarci con mano,anzi, poteva solo vederci con i suoi occhi,e cosi che la donna si è accertata che eravamo angeli.

La donna era nella sua stanza vicina alla stanza dove noi ci trovavamo,L’angelo che è andata a chiamarla è passato attraverso la porta chiusa,e la ha invitata a seguirla.La donna ha risposto che veniva subito senza tanto meravigliarsi,non era per nulla spaventata secondo l’angelo,era proprio un tipo tosto. Sembra non abbia fatto caso che l’Angelo per raggiungerla non abbia bussato alla sua porta,la ha letteralmente attraversata,questo è stato un particolare che l’angelo ha notato e che ci ha raccontato una volta che ci ha raggiunto.Ma dopo la donna, riflettendoci bene, è rientrata nella normalità,tuttavia è uscita fuori della sua stanza ,e noi la abbiamo raggiunta,e stata molto coraggiosa.

Come potete notare queste azioni compiute dagli Angeli hanno lo scopo di rivelare la mia identità al mondo, il modo con cui si adoperano per fare questo ci dice che lo fanno in potenza di DIO,quindi, da quel che si può capire , credo che non sarà la Chiesa ad annunciarmi al mondo,ma sarà il mondo ad annunciarmi alla Chiesa,quanto meno sarà interpellata per dei chiarimenti, per delle delucidazioni,anche perché scopriranno che una tra le persone che dovrebbero essere dei morti è ancora vivo e residente in questo mondo.

Ma nonostante queste operazioni l’ultima parola è quella di DIO,potrebbe aver cancellato tutto per passare oltre,disporre diversamente da come progettato  come ha già fatto, non lo so se le sue disposizioni date  abbiano superato questo tempo,in quel caso tutte le operazioni fatte andrebbero cancellate per dare spazio alle altre che DIO desidera, non so se riuscite a seguire la mia logica,sarei già tra voi se DIO non avesse voluto arrivare nel tempo adatto dove si sarebbe potuto svelare la mia identità con questi  o altri mezzi,per dire al mondo quello che avreste potuto benissimo dire voi come chiesa nell’impronta di Gesù Cristo il figlio di DIO.

Vi basta questo per riflettere sull’oggi , sul domani che  vi ho raccontato e sul dopodomani che è ancora da decidere , in qualche modo ancora a me ignoto dovrebbe coinvolgere la Chiesa che fino a questo punto sembra non avere alcun ruolo se non quello annunciato nei vangeli dal figlio di DIO.

Pace e Amore.

Parolin: contro terrorismo no uso della forza come unica risorsa

 

Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato - ANSA

Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato – ANSA

22/11/2015 13:00

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“Guardando ai contenuti della cronaca di queste ore non si può ignorare che la guerra, l’appello alla guerra, rimane purtroppo un fatto concretamente presente nella convivenza mondiale e l’unico modo di renderla meno inumana è la sua regolamentazione” da parte della Comunità internazionale. Così, il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, è intervenuto ad un convegno a Villa Nazareth a Roma per ricordare i 40 anni dagli Accordi di Helsinki, passo decisivo per l’introduzione dei diritti umani nella diplomazia internazionale. Il servizio di Michele Raviart:

Lo spirito europeo appare in questi giorni lacerato e inerme dopo gli attentati di Parigi. Un attacco di estrema barbarie, afferma il cardinale Pietro Parolin, al quale “sembra prevalere come sola risposta la volontà di contrapporsi alla forza delle armi con gli stessi mezzi”. Il pericolo da evitare è quello di una “pace a pezzi”, dovuta ad un unilateralismo che mette da parte principi e regole comuni, in cui ogni Stato è sicuro nel proprio territorio senza la necessaria unità tra le nazioni per un bene superiore. Per questo la risoluzione dell’Onu contro il sedicente Stato Islamico rimane uno sforzo comune da valorizzare:

"Credo davvero che l’importante è che ci sia una sforzo comune. Le Nazione Unite sono l’espressione anche di questa unità della comunità internazionale. Quindi tutto quello che si fa in questa direzione credo sia uno sforzo da valorizzare".

La Santa Sede si dichiara poi pronta ad assicurare ogni possibile contributo perché sia effettivo “il dominio incontrastato del diritto e l’infaticabile ricorso al negoziato”, come ha detto Papa Francesco alle Nazioni Unite, e per evitare che l’immobilismo resti l’unica strategia e le armi la sola risposta. Né è pensabile fronteggiare i conflitti con “tentativi di rialzare barriere per difendere frontiere ormai inservibili a fronte di una forzata mobilità umana”.

Nel segno della pace e del dialogo sarà anche l’imminente apertura da parte di Papa Francesco della Porta Santa a Bangui, in Repubblica Centrafricana:

"E’ un segno di speranza e speriamo che la popolazione accolga questo segnale e idealmente passino tutti, nemici e avversari, attraverso questa Porta Santa"

Il viaggio in Africa comincerà mercoledì prossimo e toccherà anche Kenya e Uganda:

"E’ un viaggio molto importante per il Papa perché si tratta di farsi vicino a una realtà che soffre, una realtà che si trova in difficoltà e quindi il Papa con la sua presenza vuole dare un senso di vicinanza e incoraggiamento. Tutto nel ricordo dei martiri ugandesi, di cui già Paolo VI disse: "Che siano il segno della rinascita dell’Africa”.

Sulla prevista visita del Papa alla moschea di Bangui, è stato affermato, la decisione definitiva sarà presa all’ultimo momento, valutando la sicurezza sul posto.

 

th9_thumb13 MI ricordano la mafia i terroristi ,vengono usati allo stesso modo e per le stesse ragioni.

I terroristi non sono persone che sfuggono al controllo di DIO,tutt’altro, direi che operano sotto lo sguardo vigile di DIO.

Non si può fermare quello che non può essere fermato se non è volontà di DIO,insegnatelo bene ai capi delle nazioni,nessuna violenza si risolve con una guerra,la si rende solo più grande.

L’uomo se vuole risolvere con il terrorismo non deve guardare a loro  ma a se stesso,la reale minaccia per l’uomo proviene dalla sua ottica di vita,che in qualche modo conduce al degrado della vita terrena e spirituale voluta da DIO.

La radice di questa violenza si nutre nel male che l’uomo fa a se stesso e all’altro,infischiandosene del vero bene che Dio insegna.

Insegnate il rispetto della vita umana a coloro che ancora uccidono nella legge, i valori dell’aldilà  e a essere fratelli secondo il vangelo ai capi delle nazioni ,”è DIO che bisogna convincere per arrestare il terrorismo e non l’uomo”.

Ci può essere pace tra gli uomini solo se la via percorsa rispetta il  pensiero di DIO, per i valori che nei cieli contano.

 

       

Pace e amore.

“Il RE dei giudei”.

th9_thumb13 La Chiesa oggi ricorda Gesù Cristo RE,persona che veniva additata dal popolo e dai capi dei sacerdoti come il “RE dei giudei”.

Ma in che modo Gesù si riconosceva RE ?Riflettiamo su questo per capire cosa Gesù Cristo in quel momento voleva insegnare.

Dal mio punto di vista Re  è colui che è stato eletto e mandato al suo popolo da DIO,colui che  ha ricevuto più di tutti da DIO per i valori che nei cieli contano,colui che possiede vere ricchezze, esercita un potere in questo mondo per mezzo di DIO, non alla maniera umana,ma alla maniera di DIO,tra gli uomini dovrebbe apparire poco più di un ospite,una semplice parola che ha la sua forza  e i suoi beni altrove,li dove l’uomo non li vede.

Quindi , un RE venuto da DIO non ha le stesse caratteristiche di un RE di questo mondo,se è veramente ricco deve essere un povero,se è veramente forte deve essere tra i più deboli di questo mondo, il profilo è questo,a cercarlo in questo mondo bisognerebbe farlo tra questi.

IL figlio di DIO RE lo è stato sempre,sia nella sua vita terrena che nel dopo,è nato per essere RE a modo di DIO,ma vive nel mondo creato,con le sue regole e le sue ragioni,esercita un potere in questo mondo e nell’altro,ma solo in ciò che il padre gli concede.

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Pace e amore.

Papa: Chiesa non adori "santa tangente", la sua forza sia la parola di Gesù

 

Il Papa durante la Messa nella cappella di Casa Santa Marta - OSS_ROM

Il Papa durante la Messa nella cappella di Casa Santa Marta – OSS_ROM

20/11/2015 10:33

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La Chiesa non sia attaccata ai soldi e al potere, non adori la “santa tangente”, ma la sua forza e la sua gioia sia la parola di Gesù: è quanto ha detto Papa Francesco nella Messa del mattino a Casa Santa Marta. Il servizio di Sergio Centofanti:

Processo degrado sporca la Chiesa
Partendo dalla prima lettura tratta dal Libro dei Maccabèi, che racconta la gioia del popolo per la riconsacrazione del Tempio profanato dai pagani e dallo spirito mondano, Papa Francesco commenta la vittoria di quanti sono stati perseguitati dal pensiero unico. Il popolo di Dio fa festa, gioisce, perché ritrova “la propria identità”. “La festa – spiega – è una cosa che la mondanità non sa fare, non può fare! Lo spirito mondano ci porta al massimo a fare un po’ di divertimento, un po’ di chiasso, ma la gioia soltanto viene dalla fedeltà all’Alleanza”. Nel Vangelo Gesù scaccia i mercanti dal Tempio, dicendo: “Sta scritto: la mia casa sarà casa di preghiera. Voi, invece, ne avete fatto un covo di ladri”. Come durante l’epoca dei Maccabei, lo spirito mondano “aveva preso il posto dell’adorazione al Dio Vivente”. Ma ora questo accade “in un’altra maniera”:

“I capi del Tempio, i capi dei sacerdoti – dice il Vangelo – e gli scribi avevano cambiato un po’ le cose. Erano entrati in un processo di degrado e avevano reso ‘sporco’ il Tempio. Avevano sporcato il Tempio! Il Tempio è un’icona della Chiesa. La Chiesa sempre – sempre! – subirà la tentazione della mondanità e la tentazione di un potere che non è il potere che Gesù Cristo vuole per lei! Gesù non dice: ‘No, non si fa questo. Fatelo fuori’. Dice: ‘Voi avete fatto un covo di ladri qui!’. E quando la Chiesa entra in questo processo di degrado la fine è molto brutta. Molto brutta!”.

Attaccamento a soldi e potere che diventa rigidità
E’ il pericolo della corruzione:

“Sempre c’è nella Chiesa la tentazione della corruzione. E’ quando la Chiesa, invece di essere attaccata alla fedeltà al Signore Gesù, al Signore della pace, della gioia, della salvezza, quando invece di fare questo è attaccata ai soldi e al potere. Questo succede qui, in questo Vangelo. Questi capi dei sacerdoti, questi scribi erano attaccati ai soldi, al potere e avevano dimenticato lo spirito. E per giustificarsi e dire che erano giusti, che erano buoni, avevano cambiato lo spirito di libertà del Signore con la rigidità. E Gesù, nel capitolo 23 di Matteo, parla di questa loro rigidità. La gente aveva perso il senso di Dio, anche la capacità di gioia, anche la capacità di lode: non sapevano lodare Dio, perché erano attaccati ai soldi e al potere, ad una forma di mondanità, come l’altro nell’Antico Testamento”.

Non confidare in "santa tangente" ma nella parola di Gesù
Scribi e sacerdoti si arrabbiano contro Gesù:

“Gesù caccia via dal Tempio non i sacerdoti, gli scribi; caccia via questi che facevano affari, gli affaristi del Tempio. Ma i capi dei sacerdoti e gli scribi erano collegati con loro: c’era la ‘santa tangente’ lì! Ricevevano da questi, erano attaccati ai soldi e veneravano questa santa. Il Vangelo è molto forte.  Dice: ‘I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire a Gesù e così anche i capi del popolo’. Lo stesso che era accaduto al tempo di Giuda Maccabeo. E perché? Per questo motivo: ‘Ma non sapevano che cosa fare perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo’. La forza di Gesù era la sua parola, la sua testimonianza, il suo amore. E dove c’è Gesù, non c’è posto per la mondanità, non c’è posto per la corruzione! E questa è la lotta di ognuno di noi, questa è la lotta quotidiana della Chiesa: sempre Gesù, sempre con Gesù, sempre pendenti dalle sue labbra, per sentire la sua parola; e mai cercare sicurezze dove ci sono cose di un altro padrone. Gesù ci aveva detto che non si può servire due padroni: o Dio o le ricchezze; o Dio o il potere”.

“Ci farà bene – conclude il Papa – pregare per la Chiesa. Pensare ai tanti martiri di oggi che, per non entrare in questo spirito di mondanità, di pensiero unico, di apostasia, soffrono e muoiono.  Oggi! Oggi ci sono più martiri nella Chiesa che nei primi tempi. Pensiamo. Ci farà bene pensare a loro. E anche chiedere la grazia mai, mai di entrare in questo processo di degrado verso la mondanità che ci porta all’attaccamento ai soldi e al potere”.

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th9_thumb13“Apostasia”. E’ un termine che sconoscevo fino a quella volta che  un sacerdote lo ha usato per commentare il progetto discusso con gli Angeli ,di cui avevano preso conoscenza nei dettagli .Era uno dei sacerdoti che accompagnava a suo tempo Papa Giovanni Paolo Secondo.

A rispondergli è stato Papa Benedetto,usando parole adatte a minimizzare il problema,come se non si ponesse,o in ogni caso si trattava di una condizione superabile in vista degli eventi futuri.

Ho letto nello specifico il significato della parola,e tra le motivazione ne ho trovate alcune interessanti che riguardano il mio cuore,ma anche voi,come chiesa.

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

L’apostasìa (dal greco ἀπό apò «[lontano] da» e στάσις stàsis da ἵστημι ìstemi «stare, collocarsi») è l’abbandono formale e volontario dalla propria religione (in tale contesto si parlerà più propriamente di apostata della religione). All’apostasia può seguire sia l’adesione a un’altra religione (conversione) sia una scelta areligiosa (ateismo).

In senso stretto, il termine è riferito alla rinuncia e alla critica della propria precedente religione. Una vecchia e più ristretta definizione di questo termine si riferiva ai cristiani battezzati che abbandonavano la loro fede.

Molte religioni considerano l’apostasia un vizio, una degenerazione della virtù della pietà nel senso che quando viene a mancare la pietà, l’apostasia ne è la conseguenza; spesso l’apostata viene fatto bersaglio di condanne spirituali (ad esempio la scomunica) o materiali ed è rifuggito dai membri del suo precedente gruppo religioso.

Il primo pensiero di DIO , dopo aver preso consapevolezza del progetto futuro, è stato proprio a riguardo di questa  Pietà che la Chiesa non ha esternato,per questo il progetto iniziale a suo parere avrebbe dovuto essere modificato,come a non essere adatto per viverlo come chiesa senza arrivare all’apostasia appunto.

Francesco quella volta, in funzione al suo giudizio,ha messo in evidenza una serie di verità che DIO ha riconosciuto valide e vere, probabilmente le stesse che hanno convinto Papa Benedetto,ma lui ha affermato che le aveva pensate per altro scopo e che era necessario esprimere quella pietà che il progetto ignorava.

Tuttavia ha preso in considerazione l’ipotesi,riprendendo a visionare la via, come per vedere dove avrebbe condotto.

Non capivo quello che visionava guardando lo schermo,ma nella forma umana potevo osservare bene il suo viso e comprendere il tutto in funzione alle sue considerazioni  ,il giudizio che esternava in funzione a ciò che il quel momento aveva visionato.

In funzione di quello che aveva visto DIO ha costruito sul progetto che gli era stato presentato pensando a delle modifiche, o forse li in quel frangente,valutando un po’ le possibilità, aveva preso appunti per promettersi di farlo,li eravamo agli inizi.

Oggi  non riesco a risolvere un problema che il cuore mi presenta ,mi piacerebbe sentire cosa consiglia Papa Benedetto ,perché’ Dio mi ha dato un cuore con cui devo fare i conti e di cui non posso fare a meno, non posso far nulla che il cuore non ami fare senza un amore per questo.

Sembra non voglia sentire ragioni,non vuole mettere piede nella chiesa,si rifiuta letteralmente di accogliere in se un progetto che non ha tenuto conto delle concreta pietà essendone stato vittima, e si rifiuta di guadare il lato positivo che la cosa potrebbe offrire,senza contare del fatto di dare una delusione a tutti coloro che mi avrebbero voluto nella Chiesa,Gesù stesso in prima persona.

E dire che gli sarebbero bastati i “pochi spiccioli della vedova” per fare la sua felicità, gli sarebbe bastato la compassione “del ricco che non ha tenuto conto dell’ egoismo” ,qualche persona con cui poter parlare in questi dieci anni.

Tutto oggi è nelle mani di DIO e sono certo che darà alla Chiesa ciò che necessità, la chiesa oggi ha bisogno di una testimonianza positiva che io credo non posso fare, non ho il cuore adatto per farlo,serve qualcuno che creda in tutto questo,e soprattutto ami quello che in questi anni la chiesa ha concretizzato nel suo progetto e ha versato nel mio calice.

Pace e Amore.

Mons. Fisichella: Giubileo, la misericordia salva il mondo

Intervista a mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la Nuova evangelizzazione, incaricato dal Papa di organizzare il Giubileo della Misericordia

di Antonio Sassone 19/03/2015

Parole chiave: vaticano (26), giubileo (9), papa francesco (31)

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Giubileo straordinario della Misericordia, Anno santo straordinario: dall’8 dicembre 2015 al 20 novembre del 2016. Un evento «necessario» concepito dalla mente e dal cuore di papa Francesco, un messaggio lanciato non solo ai credenti, ma all’umanità intera in quest’epoca di sofferenza. L’annuncio è avvenuto venerdì 13 marzo, a due anni dall’elezione di Bergoglio in una Basilica di San Pietro aperta per la Giornata della penitenza, nel corso della quale il Santo padre ha confessato i penitenti e si è inginocchiato per confessare i propri peccati e ricevere l’assoluzione. Francesco si collega così al Vaticano II al quale non ha partecipato, ma di cui vuole ripristinarne lo spirito, attuandolo. «La misericordia nella cultura contemporanea è assente. Un’entità abbandonata, dimenticata», dice nell’intervista rilasciata al «nostro tempo» mons. Rino Fisichella, che come presidente del Pontificio consiglio per la Promozione della nuova evangelizzazione organizzerà l’evento. «L’aveva già rilevato Giovanni Paolo II nell’enciclica Dives in misericordia. Papa Francesco vuole proporre questo elemento per incidere nella vita quotidiana: secondo il suo stile, vuol far comprendere meglio l’essenza del Vangelo».

Mons. Fisichella, come nasce il titolo del Giubileo straordinario?

Misericordia significa essere migliori annunciatori del Vangelo. La logica evangelica si incarna nell’amore e nel perdono.

Questa concezione evangelica come verrà realizzata e tradotta in concreto nel Giubileo?

Sarà, anzi è, un lavoro di squadra. E cioè collaborazione, condivisione fra tutti, ad ogni tappa, ad ogni fase dell’evento. Saranno coinvolte tutte le realtà ecclesiali, dalle parrocchie in armonia con il contesto diocesano, ai movimenti, alle associazioni.

E a Roma?

Il coinvolgimento romano certo sarà centrale, ma il contesto è mondiale. Ogni realtà sarà coinvolta.

Quale sarà il primo passo?

Anzitutto, dobbiamo attendere la Bolla che, come noto, sarà letta dal Papa davanti alla Porta Santa nella domenica dopo Pasqua, la domenica della Divina Provvidenza. tale titolata da San Giovanni Paolo II.

Quale è stata, dunque, l’intima ispirazione del Giubileo?

Il criterio che ha ispirato il Papa è evidente dalle sue prime parole: la Conversione. Prima delle manifestazioni pubbliche, dei problemi strutturali, del calendario, dei fondi e di tutto il resto, c’è un cammino collegiale di conversione.

In concreto come ci si articolerà?

Ogni episcopato è interessato, ogni diocesi coinvolta.

E la Capitale?

La Città sarà capace di mostrare al mondo, ancora una volta, i tratti della sua umanità. Roma è abituata ad accogliere milioni di pellegrini e turisti. Per certi versi sarà come rivivere il grande Giubileo del Duemila, o certi momenti dei grandi eventi di massa, sia di carattere religioso che di altra natura. Basti pensare ai funerali di san Giovanni Paolo II, ai riti di beatificazione dei due santi pontefici, Wojtyla e Roncalli, appunto. Roma, insomma, è sempre stata all’altezza della sua responsabilità. Anche i romani, tutti i romani, lo saranno. 

Questo Giubileo, a vedere da come è stato accolto, non solo dai fedeli cattolici, era proprio necessario? Quale è la sua portata umana e spirituale?

La misericordia nella cultura contemporanea è assente. Un’entità abbandonata, dimenticata. L’aveva già rilevato Giovanni Paolo II nell’enciclica Dives in misericordia. Papa Francesco vuole proporre questo elemento per incidere nella vita quotidiana: secondo il suo stile, vuol far comprendere meglio l’essenza del Vangelo.

La misericordia, cioè, deve assumere un ruolo centrale?

Metterla al centro della vita, perché non si tratta certo di un aspetto di semplice pietà, ma di un elemento che ci porta ad andare oltre la giustizia, e quindi a verificare quale è in sostanza il vero comportamento che i cristiani dovrebbero testimoniare al mondo.

Si può spiegare, in parole semplici, cosa è la misericordia?

Me lo ha chiesto una bambina e le ho risposto così: «È Gesù che ti vuole bene e continua a volertene anche se tu ti allontani da lui. Gesù ci perdona e ci abbraccia sempre, proprio come fa la mamma quando senti il bisogno di essere coccolata.

Una risposta che arriva dritta al cuore. E agli adulti cosa direbbe mons. Fisichella?

La misericordia esprime il nome di Dio, fa parte della sua stessa natura. È tenerezza, vicinanza, è un amore sconfinato che arriva al perdono.

Tutto questo porta ad accogliere gli altri, ad aprirsi ai lontani, ai sofferenti?

Certo, bisogna andare verso gli ultimi, gli immigrati, i carcerati. Troviamo la spiegazione nel Vangelo di Matteo: «Avevo fame e mi avete dato da mangiare. Ero forestiero e mi avete accolto. Ero malato e mi avete soccorso. Ero in carcere e mi avete visitato. Tutte queste cose le avete fatte a me», dice Gesù. Qui si esprime la capacità di avere uno sguardo semplice per afferrare i bisogni immediati degli altri e intervenire.

th9_thumb13 Devo ammettere che l’anno della misericordia si presenta  impegnativo,lo sarà anche per voi già a partire da adesso, tra un evento e l’altro DIO ha inserito la rivelazione della mia esistenza eseguendo diversi interventi li dove ha reputato essercene bisogno.

Non è esattamente una novità,ma non mi aspettavo di procedere fin da subito seguito cosi da vicino da DIO, nostro padre e creatore,attendo grandi prove per questo, e posso fin d’ora preannunciarle a voi che desiderate fare esperienza di DIO.

Da quel che ho visto posso dire che in questo frangente di tempo e in questa prima fase non ha declinato l’incarico a nessuno , è DIO che agisce in me  ,ma anche in voi che sarete chiamati ad accogliermi, e in tutti gli eventi che segneranno l’anno della misericordia a partire dalla data prestabilita.E’ importante arrivarci e spero senza altri incidenti ,ormai manca poco,credo che DIO abbia cominciato ad agire da li in poi per preparare il campo alla rivelazione,vedremo come.

Il primo impatto è importante ,bisogna scuotere il mondo confessando  la verità senza mezzi termini e attendere che DIO a modo sua la confermi,  sappiamo che è presente , bisogna fare affidamento su di lui . Questa verità riguarda tutti, anche perché’ sono stato conosciuto e voluto  da tutti i suoi figli, a cui a tutti ho stretto la mano,tutti hanno una parola in chi Dio ha mandato nel mondo da rivolgere al suo popolo.

Fareste bene a preparare il campo,invitando,rendendo partecipi dell’evento altri gruppi che professano altre religioni, Chi mi manda e il loro padre e creatore che pregano,e che vuole vedere tutti fratelli,non ci sono altri DIO,ma solo i suoi figli.

Invitate tutti al dialogo, con DIO possiamo estirpare la radice del male che avvelena il cuore dell’uomo,la misericordia è come una casa in cui tutti possono entrare,invitate tutti i popoli di ogni parte del mondo a partecipare, nell’arco dell’anno avranno modo di osservare il volto di chi DIO ha mandato e che li rende fratelli, DIO desidera donare a ognuno  la consapevolezza di essere fratelli nella diversità,creati da un unico DIO e figli nel figlio, in cammino lungo la via della vita terrena e spirituale.

Pace e Amore.

Papa Francesco \ Udienza Generale e Angelus

 

Il Papa all’Angelus sugli attacchi a Parigi: è una bestemmia la violenza in nome di Dio

15/11/2015 11:48

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All’Angelus Papa Francesco ha espresso il suo “profondo dolore per gli attacchi terroristici che, nella tarda serata di venerdì, hanno insanguinato la Francia”. Il Santo Padre ha anche manifestato il suo cordoglio al presidente della repubblica francese, Francois Hollande, e a tutti i cittadini del Paese transalpino. “Utilizzare il nome di Dio per giustificare la strada della violenza – ha detto il Papa – è una bestemmia”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Il Papa ha espresso dolore, cordoglio e vicinanza ai feriti e “ai familiari di quanti hanno perso la vita”. E ha condannato i drammatici attacchi terroristici avvenuti a Parigi:

“Tanta barbarie ci lascia sgomenti e ci si chiede come possa il cuore dell’uomo ideare e realizzare eventi così orribili, che hanno sconvolto non solo la Francia ma il mondo intero. Dinanzi a tali atti intollerabili, non si può non condannare l’inqualificabile affronto alla dignità della persona umana. Voglio riaffermare con vigore che la strada della violenza e dell’odio non risolve i problemi dell’umanità e che utilizzare il nome di Dio per giustificare questa strada è una bestemmia!”.

Il Santo Padre ha esortato poi fedeli e pellegrini a pregare chiedendo a Maria di proteggere la Francia e il mondo intero:

“Vi invito ad unirvi alla mia preghiera: affidiamo alla misericordia di Dio le inermi vittime di questa tragedia. La Vergine Maria, Madre di misericordia, susciti nei cuori di tutti pensieri di saggezza e propositi di pace. A Lei chiediamo di proteggere e vegliare sulla cara Nazione francese, la prima figlia della Chiesa, sull’Europa e sul mondo intero”.

Riferendosi al Vangelo odierno e al discorso di Gesù incentrato sugli avvenimenti ultimi della storia umana, con elementi apocalittici come guerre, carestie e catastrofi cosmiche, il Santo Padre ha ricordato che “la nostra meta finale è l’incontro con il Signore risorto”:

“Noi non attendiamo un tempo o un luogo, ma andiamo incontro a una persona: Gesù. Pertanto, il problema non è “quando” accadranno i segni premonitori degli ultimi tempi, ma il farsi trovare pronti all’incontro. E non si tratta nemmeno di sapere ‘come’ avverranno queste cose, ma ‘come’ dobbiamo comportarci, oggi, nell’attesa di esse. Siamo chiamati a vivere il presente, costruendo il nostro futuro con serenità e fiducia in Dio”.

"La speranza – ha aggiunto – è la più piccola delle virtù, ma la più forte”. La nostra speranza – ha spiegato – ha un volto:

“Il volto del Signore risorto, che viene ‘con grande potenza e gloria’ (v. 26), che cioè manifesta il suo amore crocifisso trasfigurato nella risurrezione. Il trionfo di Gesù alla fine dei tempi sarà il trionfo della Croce, la dimostrazione che il sacrificio di sé stessi per amore del prossimo, ad imitazione di Cristo, è l’unica potenza vittoriosa e l’unico punto fermo in mezzo agli sconvolgimenti e alle tragedie del mondo”.

Gesù – ha detto il Papa – è accanto noi, sempre ci accompagna, ci vuole bene. Il Signore Gesù – ha spiegato il Santo Padre – “è una presenza costante nella nostra vita” e per questo quando parla del futuro “è sempre per ricondurci al presente”:

“Egli si pone contro i falsi profeti, contro i veggenti che prevedono vicina la fine del mondo, e contro il fatalismo. Vuole sottrarre i suoi discepoli di ogni epoca alla curiosità per le date, le previsioni, gli oroscopi, e concentra la nostra attenzione sull’oggi della storia… Ci richiama all’attesa e alla vigilanza, che escludono tanto l’impazienza quanto l’assopimento, tanto le fughe in avanti quanto il rimanere imprigionati nel tempo attuale e nella mondanità”.

Anche ai nostri giorni – ha concluso il Pontefice – “non mancano calamità naturali e morali, e nemmeno avversità e traversie di ogni genere". E’ necessario soltanto guardare Gesù e Lui ci cambia il cuore:

“Tutto passa – ci ricorda il Signore –; soltanto la sua Parola rimane come luce che guida e rinfranca i nostri passi e ci perdona sempre perchè è accanto a noi”.

 

 

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 th9_thumb13Mi chiedevo da tempo questo: in funzione di quali certezze la Chiesa per mezzo di Papa Francesco ha pensato bene di proclamare” l’anno della misericordia”?

Non sono mai riuscito a formulare una valida risposta,bensì tante ipotesi,anche perché’ Francesco mi aveva accennato a fatti che  non sarebbero stati coerenti con l’intenzione formulata della Chiesa,e devo dire che alla luce dei fatti di oggi aveva perfettamente ragione.

L’anno della misericordia di DIO non poteva che essere collegato a una grazia,una grazia capace di far comprendere la misericordia ,la misericordia di DIO,come mai la chiesa ha preso questo azzardo senza delle valide certezze?

I funzione di ciò era necessario conoscere i tempi,o ancora meglio,quello che i tempi avrebbero dettato da vivere.

La domanda è questa: La Chiesa conosceva i tempi in cui ha indetto l’anno della misericordia?

Da una prima analisi sembrerebbe di no, i fatti di oggi parlano chiaro,e nel futuro ,da quanto ho potuto capire da Francesco e da DIO nell’ultima sua visita, altri fatti del tutto simili avrebbero reso l’anno della misericordia una parola che avrebbe delegittimato oltremodo la stessa credibilità del successore di Pietro.

Eppure questa ipotesi non mi ha convinto del tutto,non poteva essere cosi ingenua  e semplice la soluzione, anche perché’ DIO nell’ultimo incontro è stato avvisato in mia presenza del “calcolo ben fatto da qualcuno” che ho capito aveva interesse che le cose andassero come in quel momento DIO stava progettando,ma nel suo amore ha deciso-come dire-di “cadere nella trappola”,anche perché’ aveva appena finito di visionare il risultato positivo di ciò che avrebbe provocato il mio innesto nella Chiesa .

E’ possibile che questi “anonimi autori” abbiano contato- a conoscenza di questo- sulla certezza del passaggio di DIO,l’unico che avrebbe potuto manipolare il tempo già destinato in funzione della mia presenza.

Oggi sono giunto alla conclusione che parlava proprio di questo in quel frangente, non escudo che la Chiesa e complici  abbia azzardato di indire l’anno della misericordia in un tempo nettamente sfavorevole per evitare gli eventi simili a quelli che abbiamo vissuto, in funzione della mia presenza invogliare DIO a mandarmi tra voi ,costringendolo,in un certo qual modo,a modellare gli eventi nel tempo che normalmente sarebbe certamente stato diverso.

Non sono certo che non ci siano altri fatti di sangue simili a quello che abbiamo vissuto,sembra che sia necessario che accadano, DIO ne ha tenuto conto,ma ha fatto un calcolo ben fatto e posto la parola fine,segnata dalla mia presenza tra voi .

Una volta tra voi Tutti gli eventi futuri non compatibili con la mia rivelazione sono stati letteralmente cancellati e manipolati,fino al giungere del tempo appresso,dove magari erano già previste manifestazioni per  un tempo di grazia.

Come comportarvi oggi ?

Lodando e ringraziando DIO in ogni momento, per la bontà e l’amore dimostrato a questa chiesa.

La mia venuta tra voi sarà la prova del suo amore per tutti,uno stimolo per tutti a far bene la sua volontà.

L’essere umano ha un compito da svolgere nella liberta che DIO gli concede,ed è quello di vivere la sua vita “secondo la sua parola”,in questo non può mancare,la chiesa altro non deve fare che essere portavoce di questo.

Oggi state vivendo un tempo bellissimo ,la presenza di DIO lo rende cosi bello,e anche molto istruttivo,più di quanto le scritture insegnano.Per mezzo di quello che vi riferisco avete modo di conoscere DIO e il suo pensiero,e soprattutto toccare con mano il suo amore già presente e concreto nella persona mandata.

Pace e amore.

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