Cercasi una donna capace di dare tutta sé stessa per dare ai giovani un futuro migliore.

Tra il dire e il fare per le religiose sembra che ci sia in mezzo il mare.

Suor Renata, rimango sempre colpito da come parlano i religiosi e le religiose, dicono bene ,ma riguardo le loro opere rimango perplesso,insoddisfatto,e mi domando se così facendo compiono le opere desiderate dal padre.

Pensate forse che il Padre visionando le vostre opere si rallegri forse?

Mi viene in mente la parabola raccontata da Gesù, quella dei due fratelli chiamati dal padre ad andare a lavorare la vigna,uno diceva si ma poi non andò,l’altro diceva no ma poi ripensandoci andò. Voi consacrati con quale dei due fratelli vi identificate nel fare la volontà del padre?

Il fatto che Dio ha acconsentito a venirvi incontro nelle realtà della chiesa non significa certo che sono le vostre opere che gradisce, resta il fatto che le opere nel figlio a lui gradite non le fate, ed è certo che si tratta di una questione di cuore,il vostro cuore,che non è conforme a quello del figlio ,come dovrebbe essere per un consacrato.

Vi manca proprio quella capacità di farsi dono, di mettersi nelle mani di Dio,amando Dio con tutto il cuore,con tutta sé stessa ,senza preoccuparsi della propria stessa vita,ma della vita dell’altro, dell’altro bisognoso di una presenza ,di una parola,di una carezza.

Qui non ho pallottole per voi,incontrando chi Dio ha mandato potrete ricevere abbracci ,baci,carezze,e accogliendomi nella vostra vita con questi potete guadagnarvi beni di gran lunga superiori a quello che oggi coltivate, con la stima e l’amore di Dio,spalanchereste certo le porte della santità e della vita eterna nella vostra vita, cose che sono previste per chi sa distinguersi e sa adoperarsi come il figlio insegna nell’accogliere chi il padre ha mandato.

Un futuro migliore ai giovani si da solo percorrendo la via indicata dal figlio di Dio in tutte le occasioni che la vita propone,accorciando le distanze tra il dire e il fare.

Pace e amore.

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